Dicono di Lei...

Il primo sguardo d'insieme delle opere di Laura Lussana (Marìcocò) ci suggerisce l'impressione di una fantasia che non conosce limiti di sorta, fantasia che trova la sua totale esplicazione nell'uso di stilemi collegati all'informale e all'astrattismo, i preferiti di questa pittrice e che la favoriscono nell'attuazione della sua stessa creatività. Infatti la fantasia deve trovare la sua realtà esistenziale nel fondamento insostituibile dei valori dello spirito. E' qui che Marìcocò lascia libero spazio al suo subcosciente perché abbia ad esprimersi come meglio crede attraverso una fantasmagoria di colori purissimi nella generalità, dai bianchi accecanti ai rossi incandescenti, dai verdi e dai blu più adombrati alle luci splendenti dell'oro e dell'argento, in un contesto di oggettualità a non più finire. Che dedurre da queste "visioni" irreali o surreali che siano, astrazioni di realtà con le quali ogni giorno conviviamo? Marìcocò non sta a riflettere (e l'arte, secondo alcuni studiosi contemporanei, l’immediatezza di impulsi e di emozioni interiori), per cui la gioia e l'entusiasmo per la vita, la felicità di condividere con le persone che si amano e dalle quali si è amati, l'incanto di un creato che sprigiona poesia, altro non sono che un inno e un canto che Marìcocò lascia liberamente sprigionare dal suo animo "danzando" tra le meraviglie di un mondo che ha luce, splendore, estasi. Vi saranno anche dei "chiodi" sparsi sul percorso della nostra vita (d'oro o d'argento, ma pur sempre chiodi). E la nostra quotidianità, a volte, può divenire magari un azzardo addirittura e, per molti, un "gioco a dadi" forse, di cui non si può conoscere l'esito finale, e così via, ma anche queste indiscutibili realtà Marìcocò le inserisce nel "calore" dei suoi colori perché anche una sofferenza può trasformarsi in gaudio, a condizione che ogni realtà sia affrontata con entusiasmo. Marìcocò ce lo suggerisce con il messaggio della sua pittura, con la sua arte spontanea, sincera, accattivante. A noi apprezzare tale suo prezioso messaggio contenuto nella bellezza di immagini realizzate in pittura.

Lino Lazzari

Le opere di Laura Lussana parlano un vivissimo linguaggio cromatico con il quale la pittrice fissa sulla tela una descrizione emotiva di gusto espressionistico. La sua ricerca, basata fondamentalmente sul colore, rappresenta immagini pittoriche che raramente sono di genere figurativo, ma che rappresentano espressioni emotive personali, liberate in una fantasia creativa molto vicina al sogno e alla sfera dell'inconscio. Laura Lussana comunica liberamente con il colore e con l'originalità delle forme. Le sue composizioni vivaci e luminose, sono eseguite con colori acrilici, ai quali sono aggiunti vari materiali come le tessere di mosaico, le spille, i frammenti di tessuto, i chiodi ed altri elementi possibili. Si tratta di colorazioni accese sempre ben combinate negli accostamenti tonali. Prevalgono i vigorosi gialli, i profondi blu, i delicati azzurri, i tranquilli bianchi, gli squillanti rossi.

Cesare Morali

"Il colore dell'istinto" che, forse per una facile associazione mentale, verrebbe da fare pensare a un'artista naife o a un'esponente dell'Art Brut, espressioni creative oggi opportunamente valorizzate come meritano. Invece l'istinto di cui parla Laura Lussana è quello, a nostro parere, che conduce direttamente alla fantasia, alla "rivel-azione" in atto. Una "rivel-azione" che consiste nella messa nudo dell'istintualità in quanto tale, colta non tanto, anzi non solo nella immediatezza che la contraddistingue, ma anche se non addirittura soprattutto da quella dimensione dell'agire slegato da una razionalità ostinata, routinaria, meramente esecutiva, dell'azione svolta su un piano strettamente razionale. Cos“ facendo, l'artista pone in risalto, in modo pieno, l'autenticità dell'istinto, che guida verso la sperimentazione artistica verso una progressiva scoperta e assieme indagine dell'io, del proprio io. Una ricognizione che però non esorda su di un piano psicologico, quanto piuttosto in una dimensione schiettamente fruitivi del cercare, dentro se stessi, riposte a ciò che il mondo ci chiama ad affrontare. E dunque non sfugge, passando in rassegna i lavori di Laura Lussana, quella capacità meta-narrativa che le è propria, e che si palesa, in modo veramente evidente, in quei pezzi ove un dinamismo plastico, fatto di colori e forme che si spandono nello spazio, danno vita a un modo centripeto avvolgente. Si pensi a lavori del tenore espressivo di "Music", "Natura", "Cuori", solo per citarne alcune tra le più recenti, per accorgersi di quanto sia importante, per Lussana, il movimento che, a nostro parere, va inteso sia nel senso di una incidenza fattuale intuitiva (il titolo conduce immediatamente al fulcro dell'opera) sia a una interazione rappresentativa (il significato del pezzo può essere estremamente calato in una dimensione riflessiva personalissima). Questa duplice "via interpretativa" rende questi lavori estremamente intriganti, capaci di assumere una tridimensionalità effettiva, verrebbe da dire "scultorea", dal momento che gli inserti materici che vengono pazientemente e accuratamente posizionati in seno alle opere, costituiscono motivo di ulteriore pregio, che si pone ben al di là di una semplice accessorialità. Detto ancora più chiaramente: Laura Lussana non pone elementi superflui o semplicemente decorative in seno ai suoi pezzi: tutto assume una connotazione precisa, funzionale alla resa complessiva del lavoro, alla tridimensionale corporeità dello stesso, dove l'istintualità si fonde pienamente - e in modo a tutti gli effetti consapevole - con le tinte, che vengono applicate nella definizione del quadro. Ne esce una brillante e robusta compenetrazione tra significato primo e significante ultimo del lavoro plastico-pittorico che contribuire a determinare l'originalità di questa artista.

Simone Fappanni

Come lei stessa dichiara, il "nucleo tematico è il riflesso della concezione dell'arte come frutto della casualità, unico fattore realmente determinante dell'esistenza." I dipinti di Laura Lussana possono essere definiti "un flusso di pensieri resi in immagini" che riproducono le continue dinamiche dell'inconscio, che rifiutano con ostinazione le leggi della razionalità. La non convenzionalità dell'uso del colore e la passionalità della pennellata, rappresentano una breccia aperta nell'alto muro dell'Es che Lussana ha identificato come Musa Ispiratrice. Il rifiuto della razionalità rappresenta una vera e propria provocazione nei confronti di una realtà scandita da convenzioni.

Marco Sorelli