Lavoro tranquillamente, serenamente e con umiltà, ma portando avanti con ostinazione la mia ricerca stilistica, ignorando l’ipocrisia del giudizio comodo,  .… e, lentamente, mi pare di progredire".

Dipingere è per lei un atto mentale, disegna direttamente con il colore, non ponendosi come obiettivo la rappresentazione realistica dell'oggetto, ma una pittura interamente autonoma di pura sperimentazione e di autonoma espressività.

Il gesto del disegnare, è liberato da ogni imposizione, rifiuto di ogni atteggiamento razionale e, per poter continuare a produrre lavori (non li definisce opere d’arte), si affida a un meccanismo ben preciso: la casualità, poiché si riconosce nel caso un fattore determinante dell'esistenza.

L'uso del colore rappresenta uno strumento di sperimentazione e di liberazione e in tale contesto dà vita alla forma poiché rappresenta la realtà non come oggettivamente appare ma come la sente.

Si pone il compito di dare voce all'inconscio, di lasciar fluire l'immaginazione, di rappresentare un mondo, quello del sogno e dell'irrazionale, che non può sottostare ad alcuna legge logica.

Esaspera l'intensità dei toni ed usa il colore in maniera assolutamente non convenzionale. La pennellata diviene materia, rozzamente lavorata, che esprime i sentimenti semplici e a volte impulsivi che pervadono il suo animo.

Il rifiuto della razionalità è ovviamente provocatorio e usato per abbattere le convenzioni borghesi intorno all’arte, non più sul piedistallo di e per eletti, ma coincidente con la vita stessa e non separata da essa.

  • 24020 Ranica (Bg)
  • via E. Fermi, 12a
  • t. 035/515944
  • mobile 339.5094890
  • laura.lussana@ribo.it
  • www.lauralussana.it